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La Sentinella del Braccagni Edizione 2006
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Poesie in ottava rima Contrasto fra inverno ed estate |
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Inverno Io son l’inverno e la madre natura Mi ha dato esser rigido e potente La neve fo cader sopra all’altura Dove vanno a sciare tanta gente I giovani sportivi addirittura Quei che ancora nell’età fiorente Sulle belle montagne se ne vanno Sul candido tappeto se ne stanno.
Estate Io son l’estate e questo tutti sanno Che si sta bene alla montagna e al mare E quanti nelle spiagge se ne vanno A respirar quell’aria salutare Con le donzelle assieme se ne stanno E a vicenda si insegnano a nuotare E poi la sera vanno a spasso fuori Sotto il cielo turchin fra verde e fiori.
Inverno L’Inverno o miei carissimi uditori Voi lo rimproverate perché è crudo È ver che non sempre si può andar fuori Come l’estate ci vai scalzo e nudo L’inverno è fatto per i cacciatori Che escano armati di corazza e scudo Con gli stivali e col fucile in mano A cercare la lepre col fagiano.
Estate Voi sapete è tutto sano C’è la pera, la pesca, col melone C’è profumo di fiori al monte e al piano E questa è una bellissima stagione E tu poi andare con la canna in mano E la pesca è una gran soddisfazione Lungo i ruscelli e alla riva del lago Pensate nell’estate quanto svago.
Inverno Cari amici è il grande mago Ma è solo il nome che spaventa Fa di tutti il desio contento e pago L’agricoltura e l’ha che vi sementa È buono, generoso ed è propago Esso ingenera i frutti e li alimenta E poi alla primavera li consegna E’ l’Inverno che a vivere c’insegna.
Estate L’Estate è la stagione che è più degna Si può dire di onore pregio e vanto Non c’è solo il pittor che la disegna Ma di lei potrei ancor più tanto Matura il frutto e poi ve lo consegna È tutto in armonia con il suo manto Di lei tramonti del suo grande sole Che non c’è per descriverla le parole.
Inverno Che tu sia vanitosa un po’ mi duole Dimmi senza l’Inverno che faresti Se mai coperto non fosse il tuo sole Le piogge che ti dò più non avresti Messa la tura sotto la tua mole In poco tempo tutto bruceresti Poi che con solo sole e un po’ di vento Finirebbe la vita in un tormento.
Estate Inverno, amico mio stai bene attento A quel che dici e non parlare a caso Mandi dei geli che fanno spavento Seccon le piante e i fiori dentro il vaso Là nel cinquantasei me lo rammento Che quasi tutto il mondo avresti invaso Ciò che trovasti lo colpisti in pieno Un’altra volta devi farne a meno.
Inverno Ma dopo ci fu grano, biada e fieno La pianta depurata dette il frutto Ma se col sole tu bruci il terreno Da questo globo sai sparisce tutto Dell’acqua sai che non puoi farne a meno Pensa senza l’Inverno quanto è brutta Se le vene si vengono ad asciugare Non c’è più chi lavora o viene al mare.
Estate Ma perchè stiamo tanto a litigare Credo sia meglio mettersi d’accordo Così verrà la gente ov’è il mio mare E tu mandala a caccia a prende il tordo Io dentro l’acqua li farò sguazzare Se gli farà piacere un fuori lordo E al loro fianco delle signorine Gli sembrerà una vita senza fine.
Inverno Io farò in modo che piano e colline Non sian come l’estate rose e fiori Dove c’è lepri, fagiani e tazzine Possan andarci tutti i cacciatori Con le cartucce grosse e quelle fine E nessun colpo gli vada di fuori E se la gente si divertiranno Vedrai che tutti mi ricorderanno.
Estate (insieme) Ecco che insieme è ritornato l’anno Credo che andar possiamo a braccetto Tutti con simpatia ci guarderanno E più non ci faremo alcun dispetto E se così anche gli uomini faranno Sarà di fratellanza un nodo stretto Di rimanere sempre nel quaderno Come ha fatto l’Estate con l’Inverno.
Latino di Braccagni
Ecco una foto che ritrae i partecipanti ai corsi di ginnastica in palestra, in una cena conviviale al ristorante Bernasconi/Mascelloni.
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