La Sentinella del Braccagni

Edizione 2006

 

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Tradizione e nuovi linguaggi dell'improvvisazione

 

 

 

 

 

Il 18 giugno 2005 a Casa al Pino confronto tra tradizione e innovazione

 

TRADIZIONE E NUOVI LINGUAGGI DELL’IMPROVVISAZIONE

“Tradizione e nuovi linguaggi dell’improvvisazione in versi”: è stato questo il tema dell’incontro (e del confronto) che si è svolto sabato 18 giugno 2005 nello splendido scenario del Podere Casa al Pino a Braccagni, messo cortesemente a disposizione dai proprietari Irma Fanteria e Luca Pianelli, luogo ideale per un evento del genere.

L’appuntamento, al quale hanno partecipato, oltre agli addetti ai lavori, un numeroso pubblico di appassionati, è stato realizzato dal Gruppo Tradizioni Popolari Galli Silvestro in collaborazione con la Provincia di Grosseto, ed ha avuto inizio alle ore 16,30 con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Edo Galli ( Presidente G.t.p.g.s.) il quale ha fatto gli onori di casa, Cinzia Tacconi (Assessore alla Cultura Provincia di Grosseto) che ha sorpreso tutti concludendo il proprio intervento  con un’ottava scritta di suo pugno, Corrado Barontini ( membro Archivio Tradizioni Popolari della Maremma) grande  esperto e animatore culturale nel campo delle tradizioni popolari maremmane, Antonello  Ricci (scrittore viterbese) che riesce sempre nei suoi interventi a catturare l’attenzione degli ascoltatori e l’incontro non poteva avere una conclusione migliore con l’intervento di Fabio Mugnaini (Università di Siena).

In seguito, dopo le parole dei vari oratori, le parole “cantate” dei poeti, ed il fatto sicuramente più sorprendente è che, mentre in genere l’esibizione di un poeta giovane viene salutata come una rarità, in questa giornata folta è stata la partecipazione di interpreti appartenenti alle nuove generazioni e, fatto anche questo sicuramente nuovo e beneaugurate, alcuni appartenenti al sesso femminile. Infatti accanto agli esperti Artemio Melani, Benito Mastacchini, Umberto Lozzi, Elino Rossi, si sono esibiti i giovani Enrico Rustici, Pietro Pimpinelli, Donato de Acutis, Francesco Cellini, nonché due ragazze: Cecilia Rustici e Irene Marconi, a testimonianza della vitalità che gode questa tradizione in Maremma.

Poi l’aperitivo e tutti a tavola in una cena organizzata magnificamente.

Alle ore 21 esibizione e improvvisazioni libere con Mauro Chechi e Francesco Burroni (in collaborazione con arEsteatro) i quali hanno preso per mano il pubblico portandolo ad assaporare qualcosa di nuovo, dove forme espressive antiche e moderne si fondevano dando vita ad uno spettacolo coinvolgente e accattivante.

Così abbiamo sentito i contrasti in ottava rima di Alessandro e Francesco Cellini, Elino Rossi, Umberto Lozzi, le terzine di Donato de Acutis, le poesie di Silverio Fabiani, ed un gradito ritorno, quello del poeta anziano del Gruppo Edo Pettorali, oltre naturalmente le performance di Mauro Chechi e Francesco Burroni. Ma il clou della serata era rappresentato dall’incontro tra la poesia estemporanea in ottava rima ed il rap, ed il confronto non ha tradito le attese: da una parte i poeti Enrico Rustici e Francesco Cellini, dall’altra i rap Roby Rani di Ravenna e Tiziano Storti di Roma.

Il fatto è che questa esibizione (vedi altra pagina)  è piaciuta non solo ai giovani, ma anche al pubblico più adulto.

Con questa iniziativa, il Gruppo Tradizioni Popolari Galli Silvestro, da tempo ormai promotore di iniziative finalizzate a conservare quanto ancora è parte della tradizione culturale del territorio, si conferma punto di riferimento per quanti leggono il passato non come cartolina di ricordi sempre più sbiadita, ma come ricerca di processi attraverso i quali si è andata formando la nostra realtà territoriale per ritrovare, attraverso essi, il senso dell’appartenenza e dell’identità culturale.

Ci auguriamo che questa giornata non sia un fatto episodico, ma  serva da stimolo per ulteriori verifiche e approfondimenti sui nuovi linguaggi dell’improvvisazione.

Fondamentale sarebbe la pubblicazione degli atti di questo incontro, e su questo contiamo sull’appoggio dell’Amministrazione Provinciale che ci auguriamo non rimanga insensibile a questo nostro appello, ma che la collaborazione intrapresa possa continuare a dare buoni frutti come quello sbocciato a Casa al Pino.

 

 

Un libro da non perdere

LA POESIA SI CANTA, LA POESIA SI SCRIVE

di Enrico Rustici

Presentazioni di Corrado Barontini e Antonello Ricci (Semper Editrice)

 

Enrico Rustici è nato il 30 luglio 1984. Con la famiglia è sempre vissuto nella campagna di Braccagni (Grosseto). Attualmente frequenta la Facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Siena.

Il libro, promosso dalla rivista “La Sentinella del Braccagni”, riunisce una scelta di testi di questo giovane Autore consentendo di percepire il suo percorso formativo. Si va dai primi tentativi poetici fino al suo rapporto con la poesia estemporanea e con le tradizioni popolari della terra maremmana.

Quando nacque Enrico, i giovani del Gruppo Tradizioni Popolari “Galli Silvestro” avevano già iniziato la loro attività di studio e di riproposta nel campo delle tradizioni popolari, con il “maggio” e le “befanate”.

E’ destino che un giorno queste strade si sarebbero incrociate. Risalgono al tempo delle elementari i primi versi di Enrico Rustici, materiali che, seppure acerbi, fecero intuire sin d’allora le sue potenzialità poetiche. Poi l’incontro con il “maggio” e l’ottava rima e le sue collaborazioni con la Rivista lo hanno portato a condividere e a lavorare per realizzare i programmi del Gruppo di Braccagni.

Oltre ai testi pubblicati in questo libro, l’iniziativa editoriale intende offrire uno spunto per parlare di poesia scritta e di quella estemporanea, proponendosi per le nuove generazioni come un invito a credere nei propri sogni, a portare avanti quei valori profondi che ci sono stati tramandati e che rappresentano le radici culturali di chi vive in questo territorio.

Ricordiamo che il  costo del libro è 12 euro e può essere acquistato all’edicola di Braccagni oppure richiesto alla Redazione della Sentinella, telefonando al 329/8965600 o tramite l’indirizzo e.mail sentinella@maggerini.it. Può essere richiesto anche direttamente all’autore tel. 0564/329626.

 

IL PREMIO SENTINELLA

La manifestazione di Casa al Pino è stata l’occasione giusta per assegnare il Premio Sentinella a Enrico Rustici, dopo che da alcuni questo riconoscimento non veniva assegnato anche perché, come avevamo previsto, in una realtà piccola come la nostra il ventaglio di scelte è assai limitato.

Il Premio, consistente in un piatto di ceramica finemente lavorato opera dell’artigiano Claudio Pisapia di Montepescali, è stato consegnato ad Enrico dall’amico Pietro Pimpinelli, e non c’è stato bisogno di particolari discorsi all’atto della consegna, trovando questa assegnazione unanimi consensi. Certo è che i grandi poeti in ottava rima della Maremma hanno trovato un loro erede in Enrico, giovane alfiere della poesia estemporanea, chiamato ad esibirsi non solo in ogni parte d’Italia ma anche all’estero, esportando quindi oltre al nome di Braccagni,  anche quello della Maremma e delle più autentiche tradizioni popolari della Toscana.

Un figlio del nostro territorio del quale essere orgogliosi ed al quale augurare le migliori fortune.

 

ALBO D’ORO

1994: Adriano Meacci (calciatore)

1995: Livallia (Corale)

1996: Menotti Bennati (scrittore)

1997: Antonio Concialini (imprenditore agricolo)

1998: U.s. Braccagni (associazione sportiva)

1999: Gruppo Tradizioni Popolari Galli Silvestro (gruppo rurale)

2000: Centro “Noi Insieme” (volontariato)

2001: Andrea Giannini (atleta)

2002 – 2003 – 2004: non assegnato

2005: Enrico Rustici (poeta estemporaneo)

 

Regolamento

“Ogni cittadino deve essere fiero del proprio paese. E deve fare in modo che il proprio paese sia fiero di lui”.

Viene istituito con decorrenza dall’anno 1994 il “Premio Sentinella” che andrà alle persone, associazioni, istituzioni, che con la loro attività nel campo culturale, economico, sociale e sportivo, abbiano acquisito benemerenze tali da arrecare lustro e prestigio alla frazione di Braccagni, contribuendo a farla conoscere e divenendo motivo di orgoglio per la nostra Comunità. Il premiato dovrà essere (o essere stato) abitante a Braccagni, oppure avere dei solidi legami con la nostra Comunità.

L’ipotesi di eventuali assegnazioni alla “memoria” devono essere attentamente valutate dalla Commissione. Il riconoscimento è costituito da un piatto artistico di ceramica riproducente una scena di lavoro nei campi del piano di Braccagni (emblema del Gruppo Tradizioni Popolari “Galli Silvestro”); può essere assegnato sia in forma pubblica che privata, unitamente alle motivazioni del premio. Il premiato sarà individuato ogni anno dalla redazione della Sentinella del Braccagni, dopo aver raccolto eventuali segnalazioni pervenute dai cittadini.

  

CONFRONTO DI POESIA ESTEMPORANEA - RAP

Tema: Il rumore della città (rap Roby Rani, Tiziano Storti)

Il silenzio della campagna (poeti Francesco Cellini, Enrico Rustici)

 

Rustici

Dal pubblico un tema ci è arrivato

Tipi così insieme non si erano mai visti

Un argomento viene contrastato

Dei silenziosi contro i casinisti

Io in campagna ci sono nato

Per me fanno casino anche i turisti

E te lo giuro sopporto di rumore

Quello della farfalla dentro al cuore.

 

Rani

Te lo dico con amore io son tranquillo

Magari se vieni a Ravenna fammi uno squillo

C’è del casino e c’è tanta donna

Ti garantisco che hanno pantaloni o gonna

Sono belle, hanno capelli lunghi

Mamma mia crescono come funghi

Porcini, prataioli, pure le sfiandrine

Devi vedere da noi che bambine.

 

Cellini

Il silenzio è fatto si di rime

Qui dove si affaccia alla campagna

Noi per le persone ce le abbiamo le stime

Qualunque sia la tradizione che le bagna

Siamo al vostro canto ‘si vicine

Qui dove l’acqua ristagna

A noi non ci piace tanto rumoreggiare

Ci da noia già sentire il cane abbaiare.

 

Storti

Caro fratello a noi piace rumoreggiare

Te lo diciamo sul più bello perché ci piace improvvisare

Francamente il silenzio non ci piace

Perché noi facciamo fuoco alla brace

Siamo poco, delle scintille

Che ne so, magari mille

Qualcosa che assomiglia magari a una bolla

E siamo come l’acqua siamo come una molla

Che schizziamo in alto in cielo

Siamo praticamente un velo

Non ci piace il silenzio

Lo riteniamo inutile

Siamo come una boa, siamo “…ile”

E certamente mi sono preso una rima difficile

E magari ho fatto qualcosa di impossibile

Ma quello che più ci piace fare veramente un po’ di casino

Te lo dico fratello te lo dico qua vicino

Se hai coraggio allora sfidami, fallo adesso

Guardami in faccia non sono certo un fesso.

 

Rustici

Se in un podere tu ce lo fai ingresso

Quando ci sono dei festeggiamenti

Tu appena te ne accorgi sull’accesso

Non ci sono solamente sfinimenti

Ora ‘un dico che ci sia ovunque sesso

Comunque ci sono godimenti

Lascia la città e vieni a questo confine

Tu sapessi come so le contadine.

 

Rani

Se ci pensiamo in effetti queste rime

Probabilmente voi avete belle contadine

Ma vi garantisco che se arrivo al podere

Le guardo negli occhi e le metto a sedere

Bastan due parole e non dico prole

Basta mostrare tutta la mia forza

E la mia scorza all’interno c’è il succo

Le guardo in faccia e le lascio di stucco

Serve poco, basta venire dalla città

Ascolta bene torna di là

La campagna che io apprezzo e rispetto

Mamma mia la prendo di petto

Anch’io in fondo sono nato in campagna

Ma in Emilia Romagna.

 

Cellini

La stessa pioggia a noi ci bagna

Diverso è il modo di parlare

Confine di Toscana, Emilia Romagna

Due ore sò da viaggiare

Bene anche da voi lì si magna

Un piatto non lo potrei rifiutare

Al rumore gli posso da solo una scusa

Il bello è avere la stessa musa.

 

Storti

Come un marinaio dentro la cambusa

Adesso ti dico come nel rumore qua si usa

Il cuore certamente qui non si doma

Vengo dalla capitale che di nome fa Roma

Mio fratello qua vicino

È un tipo assai strano

Il mio nome è Tiziano

Lui a quattro mani

Invece si chiama Roby Rani

E noi facciam casino

Fin da quando eravamo piccoli

E quando viaggiavamo su certi trabiccoli

E quando facevamo casino in motorino

E quando fumavamo magari il sigarettino

Non posso dire la parola che viene dalla manna

Non posso dire la parola che si chiama canna

Ma ci piace parlare magari qua al verde

Acciaccare qua vicino quelle che si chiaman merde

Perché di tutto il resto certamente qua si fuma

E certo il fegato certo qua ti sdruma

Allora te lo dico con un certo accento

Del casino caro fratello certo non mi pento

E se magari tu vuoi convincermi del contrario

Fallo con le gobbe come un dromedario.

 

Rustici

Guarda che quel tuo posto straordinario

Che a tutti quanti qui hai disegnato

Non vale certo un prato sul binario

Che gli è un gioiello al mondo del creato

Abbiamo più forza noi di un dromedario

‘un te lo dico quello che s’è fumato

tutte le erbe si so digerite

s’arrotolava anche i tralci di vite.

 

Rani

Io ho ascoltato quelle cose che voi dite

E con rispetto

Mi comporto come Afrodite

Io mi inchino alla vostra religione

O meglio alla vostra passione

Voi credete in quello che fate

Ed è giusto, secondo me continuate

Avete questa cosa che è il popolare

Noi purtroppo siamo più in alto mare

È importante e mi inginocchio

E vi stringo come amico un occhio

Voi siete sicuramente più dietro

Avete un sacco da insegnarci anche San Pietro

Ma sono qui solo per imparare da voi

Quando volete vi aspettiamo noi.

 

(Rustici) Ancora battiti di mani per gli eroi

 

(Cellini) Finito abbiamo ormai cantare

 

(Storti) Sembriamo personaggi di un game boy

 

(Rani) Quello che ci accomuna sono le rime da amare

 

(Rustici) Ognuno poi c’ha gli strumenti suoi

 

(Cellini) Si diversificano da montagna a mare

 

(Rani) Sembro un regista, sembro Nanni Loy

come dice il proverbio moglie e buoi dei paesi tuoi.


 

 

 

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